Riflettendo sugli anni dell’università, in mente spesso si affacciano immagini sfocate di lezioni gremite, di esami complessi, di amicizie nate nei corridoi. Come emerge chiaramente nel racconto della sua esperienza, la storia di Andrea Colavero è segnata fin dall’inizio da scelte consapevoli e da una passione che affonda le radici già negli anni pre-universitari: «Fortunatamente ho sempre avuto le idee chiare sul mio percorso fin dalle scuole superiori. Informandomi sui diversi indirizzi di studio, ho scoperto il progetto Formula SAE, un’iniziativa all’epoca ancora poco pubblicizzata, ma che mi aveva affascinato fin da subito. Sapevo che avrei voluto farne parte durante il mio percorso universitario.»
Di principale interesse quindi emerge per Andrea il nome di un team universitario, E-Agle TRT, del quale entra a far parte poco prima della laurea triennale, «Essendo sempre stato appassionato di sport, con un particolare interesse per la Formula 1, ho visto in questo progetto l’opportunità perfetta per unire le mie passioni con lo studio.». All’interno del team, si specializza nella divisione Dynamics & Control, di cui diventa responsabile l’anno successivo. «Grazie a questa esperienza, ho avuto l’opportunità di conoscere il professor Francesco Biral, che devo ringraziare per avermi supportato nella realizzazione del mio sogno professionale attraverso il lavoro di tesi, oltre ad aver ulteriormente alimentato la mia passione per la materia.» In quel momento inizia per lui una strada che abbraccia ingegno, competizione e sogno, criteri con cui intende sviluppare la sua vita professionale.
L’esperienza universitaria si è concretizzata in un progetto di tesi che ha rappresentato l’apice del suo percorso formativo. Lavorando su questo elaborato, è riuscito a mettere in pratica conoscenze teoriche che fino a quel momento erano rimaste astratte. «La tesi è stata senza dubbio il progetto che più mi ha entusiasmato, rappresentando la naturale conclusione di un percorso di cinque anni culminato in un risultato che nemmeno avrei potuto immaginare. Il mio percorso nella Formula SAE ha giocato un ruolo fondamentale in questo, poiché mi ha permesso di applicare concretamente alcune conoscenze teoriche che durante l’università non avevo avuto modo di esercitare.»
Il contesto internazionale delle competizioni ha inoltre ampliato i suoi orizzonti culturali e professionali. Le gare non solo mettono a confronto studenti da ogni parte del mondo, ma offrono anche la possibilità di entrare in contatto diretto con grandi realtà del settore. Senza dimenticare che «queste esperienze quando vengono condivise con un gruppo di amici affiatato, diventano ancora più divertenti e formative.»
La tesi si è svolta in collaborazione con un importante team italiano di Formula 1. In questo ambiente altamente competitivo, è riuscito a integrarsi rapidamente grazie anche all’esperienza maturata precedentemente. «Avere già una conoscenza diretta del mondo dell’automotive ha facilitato il mio inserimento nel mondo del lavoro. Durante la tesi non ho avuto difficoltà particolari nell’integrarmi con il team, anche grazie al supporto dei colleghi. Tuttavia lavorare in una realtà così grande comporta meno possibilità di spaziare su progetti e argomenti diversi, mantenendo ritmi di lavoro molto serrati.»
Una solida preparazione tecnica è un prerequisito irrinunciabile per entrare con successo nel mondo del lavoro, soprattutto in settori altamente specializzati. Il suo percorso in Mechatronics Engineering lo ha reso competente in meccanica, elettronica e informatica, fornendogli un profilo professionale estremamente versatile. Avere una formazione interdisciplinare, anche in aree non direttamente collegate al proprio ambito, si rivela un vantaggio competitivo: «Queste conoscenze interdisciplinari, pur non sempre strettamente collegate al mio principale campo di interesse, mi hanno permesso di esplorare nuove tematiche partendo da una solida base teorica. Inoltre, una volta compresi i principi teorici fondamentali, risulta relativamente semplice adattarsi e passare da un software all’altro.»
La capacità di comunicare efficacemente è altrettanto fondamentale, soprattutto quando si lavora in team su progetti complessi. La sua esperienza ha rafforzato l’importanza di strutture organizzative chiare e flussi comunicativi ben gestiti.
Oltre all’organizzazione interna, è essenziale anche saper presentare efficacemente i propri risultati, cogliendone i punti chiave e trasmettendoli con sicurezza. «Concentrare le informazioni tra poche persone ottimizza anche il tempo di lavoro. Quest’ultimo è un fattore cruciale, sia in pista che al lavoro e quando si ha l’opportunità di presentare i propri risultati è fondamentale essere capaci di individuare i punti chiave, essere concisi e comunicare con sicurezza. Anche il linguaggio del corpo gioca un ruolo importante: dare l’impressione di essere a proprio agio aiuta a trasmettere fiducia e convinzione a chi ascolta.»
Affrontare il pubblico non è sempre stato facile, ma l’esperienza con E‑Agle ha avuto un effetto trasformativo: «In questo senso, partecipare a eventi con E-Agle è stato molto formativo, poichè parlare in pubblico mi ha sempre messo un po’ di agitazione. Questo aspetto è particolarmente rilevante nell’azienda in cui lavoro, per cui può capitare di non sentirsi all’altezza della situazione, essendo circondato da persone con più conoscenze di me, e ogni giorno è necessario confermare di essere all’altezza del ruolo che si ricopre.»
Ciò che più lo entusiasma del suo lavoro di ingegnere è l’opportunità di operare dove la scienza incontra i suoi limiti, cercando soluzioni che spesso non esistono nei manuali o nelle pubblicazioni accademiche, metodologia che stimola la creatività e la capacità di problem solving quotidianamente.
Un ulteriore stimolo viene dal confronto quotidiano con esperti di livello internazionale, che contribuiscono in modo decisivo alla sua crescita personale e professionale: «Trovarsi a collaborare con loro è quasi surreale e, anche solo osservando il loro modo di comunicare e di approcciarsi ai problemi, si cresce enormemente sia a livello professionale che personale.»
E poi c’è la dimensione emotiva: il contatto con il pubblico, l’atmosfera unica della pista, la consapevolezza di rappresentare un’eccellenza nazionale: «Uscire dall’ufficio e vedere la folla di tifosi che attende i piloti o comunque figure molto conosciute anche per intere giornate è quasi surreale. Mi rende quindi estremamente orgoglioso di far parte di un’azienda che rappresenta un’eccellenza italiana e un leader mondiale nel settore, che è fonte di ispirazione per molte persone.»
A chi sogna una carriera simile, il consiglio è chiaro: «seguire le proprie passioni, perché sono quelle che ci danno le soddisfazioni più grandi. E prima o poi, le opportunità arrivano, nonostante sembri che certe realtà siano molto lontane da noi.»
Un’altra qualità fondamentale è la curiosità, intesa come desiderio di approfondire e comprendere veramente le cose. «Essere curiosi ci permette di non fermarsi al primo strato conoscitivo, ma di approfondire per il piacere di farlo, cercando il perché più profondo delle cose. Questa attitudine può influenzare positivamente chi lavora accanto a noi perché la curiosità e la passione sono contagiose. Quando una persona dimostra entusiasmo e interesse nel capire a fondo le cose, genera un ambiente più stimolante e ispira chi le sta intorno a fare lo stesso.»
E infine, un suggerimento concreto: partecipare ai progetti pratici proposti dalle università, senza però perdere di vista l’obiettivo della laurea. «Sicuramente se volete lavorare nel mondo del motorsport o in generale nel settore dell’automotive non esiste cosa migliore dell’entrare in un team di Formula SAE. Ormai penso abbiate capito quanto ci sia affezionato.»
Il percorso di Andrea Colavero dimostra come passione, curiosità e determinazione possano trasformare un interesse giovanile in una carriera concreta e gratificante. Dalla scoperta della Formula SAE ai circuiti della Formula 1, il suo percorso è la prova che credere nelle proprie intuizioni, circondarsi di persone stimolanti e mettersi costantemente alla prova può davvero portare lontano.