Il programma Fulbright, istituito nel 1946, rappresenta uno dei più prestigiosi programmi di scambio accademico internazionale. Abbiamo chiesto a Giulia Fredi di raccontarci la sua esperienza:
“La borsa Fulbright Research Scholar 2024-2025 mi ha offerto un’opportunità straordinaria: otto mesi di ricerca presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston. Il 13 gennaio 2025 sono arrivata a Boston per iniziare la mia esperienza presso il laboratorio necstlab (Nano-Engineered Composite aerospace STructures Laboratory) guidato dal prof. Brian L. Wardle. Il mio progetto si è concentrato sullo sviluppo di nanocompositi che combinano nanotubi di carbonio (CNT) allineati con materiali a cambiamento di fase (PCM) organici, come paraffine e acidi grassi. I PCM possono assorbire e rilasciare grandi quantità di energia termica, ma soffrono di bassa conducibilità termica e tendenza al gocciolamento sopra il punto di fusione. La mia ricerca ha riguardato il confinamento di questi materiali all’interno di arrays di nanotubi di carbonio allineati, che fungono da impalcatura mantenendo la forma anche quando il PCM è allo stato fuso e migliorando la conducibilità termica. Ho sintetizzato nanotubi allineati e li ho densificati per produrre compositi con contenuti fino al 30 vol% -concentrazioni impensabili con i nanotubi tradizionali, non allineati. I risultati hanno mostrato che la conducibilità termica aumenta con la concentrazione dei CNT, come previsto, ma un nanoconfinamento eccessivo può ridurre la capacità di cristallizzazione del PCM, influenzando negativamente le prestazioni di accumulo termico.”
“L’intensità dell’ambiente di lavoro all’MIT mi ha colpito immediatamente. Tutti dimostrano una dedizione straordinaria che inizialmente è stata una sfida, ma che si è rivelata incredibilmente stimolante. Il laboratorio è un vero mix culturale: colleghi/e da ogni continente, ciascuno con il proprio background. Solo vivendo questa esperienza ho capito veramente cosa significa “melting pot” di culture. Particolarmente prezioso è stato il confronto con altri visiting researchers internazionali che condividevano le mie stesse sfide nell’adattarsi a questo ambiente così competitivo.”
“Il network dell’MIT ha facilitato collaborazioni con studenti del necstlab e altri gruppi di ricerca, come quello della Prof.ssa Svetlana Boriskina per le proprietà termiche e del Prof. Gang Chen per le applicazioni foto-termiche.
Oltre alla ricerca, ho partecipato alle attività dell’associazione MITaly, inclusa la “Pasta Challenge” che riunisce le associazioni italiane di varie università di Boston, come Harvard, Tufts, Northeastern e la Boston University.
Una delle esperienze culturali più gratificanti è stata entrare nell’MIT Concert Choir, esibendomi in quattro concerti, incluso uno con la Boston Pops Orchestra alla Symphony Hall. Attraverso il Consolato Generale d’Italia ho partecipato a eventi ufficiali, che mi hanno permesso di ampliare la mia rete di conoscenze nella comunità accademica e professionale italiana e italo-americana dell’area di Boston. “
“Ora che sono tornata a Trento, porto con me nuove competenze tecniche e una rete di relazioni che continueranno ad arricchire il mio percorso. Il programma Fulbright mi ha dato l’opportunità di crescere sia come ricercatrice che come persona. Spero che la mia esperienza possa ispirare altri/e colleghi/e a candidarsi per opportunità simili.”
Se qualcuno fosse interessato a saperne di più sul programma Fulbright, sarò felice di condividere dettagli e consigli. Il bando per il prossimo anno accademico viene solitamente pubblicato in autunno.