Gli pneumatici che usiamo ogni giorno sono costituiti da una complessa miscela di materiali: gomme naturali e sintetiche, additivi, oli, agenti vulcanizzanti, antiossidanti. Ma non tutto ciò che garantisce prestazioni elevate è innocuo per l’ambiente o per la salute: tra i componenti più critici troviamo gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) ma anche gli ftalati, i plastificanti, gli stabilizzanti, gli antiossidanti, le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) e le particelle metalliche che si rilasciano durante l’uso su strada.
Oggi l’Europa è completamente dipendente dall’importazione di gomma naturale – una materia prima considerata “critica” dalla UE; solo l’1,5% della gomma da pneumatici a fine vita viene effettivamente riutilizzata per produrne di nuovi. La restante parte viene destinata al recupero energetico, oppure impiegata in parchi gioco e campi sportivi, utilizzi che però sono sempre più sotto osservazione per via della tossicità di alcune emissioni, tanto che recenti normative europee ne limitano fortemente l’impiego (es. Regolamento UE 2021/1199).
A queste sfide cerca di rispondere NORUBTREET_4_LIFE (NOvel RUBber blends for Tyres with a REduced Environmental impacT, for a better LIFE), un progetto europeo del valore di circa 900.000 euro, finanziato nell’ambito di Life Horizon Europe. Il progetto, avviato nel luglio 2024 e coordinato dall’Università di Trento, punta a sviluppare nuove mescole di gomma per pneumatici più sicure, riciclabili e con minore impatto ambientale.
Il team dell’Ateneo è guidato da Stefano Gialanella ed è composto da Andrea Dorigato, Luca Fambri e Giulia Fredi del Dipartimento di Ingegneria Industriale. Partecipano anche tre università europee: KTH Svezia, Università di Groningen, Università di Milano.
L’obiettivo principale del progetto è sviluppare un processo completo di riciclo degli pneumatici a fine vita, in grado di eliminare gli IPA contenuti, per ottenere materie prime secondarie da utilizzare nella produzione di nuovi pneumatici secondo una prospettiva cradle-to-cradle (processo di riciclo chiuso). Il progetto si basa su una nuova tecnologia di riciclo, sviluppata recentemente dall’Università di Groningen ed ora concessa in licenza all’azienda New Born Rubber BV.
In particolare, si lavorerà su pneumatici ricostruiti per veicoli pesanti, iniziando dal battistrada e puntando poi a sviluppare un intero pneumatico riciclato. L’obiettivo finale è ambizioso: ridurre del 25% il costo di acquisto dello pneumatico, e tagliare del 30% le emissioni di gas serra rispetto agli pneumatici tradizionali.
Se i risultati saranno confermati, le nuove mescole sviluppate in NORUBTREET_4_LIFE potrebbero non solo migliorare l’impronta ambientale del settore, ma offrire un vantaggio competitivo reale, a patto che le normative europee recepiscano e promuovano standard aggiornati sulla base dei dati del progetto.