Da oltre dieci anni il Dipartimento di Ingegneria Industriale (DII) dell’Università di Trento porta avanti lo sviluppo di sensori CMOS a pixel dedicati alla rivelazione di radiazione. Si tratta di una tecnologia versatile, con applicazioni che vanno dalla fisica delle alte energie all’osservazione dello spazio, fino all’imaging medico e industriale.
La ricerca è partita con il progetto SEED (finanziato dall’INFN) e, nel tempo, si è ampliata grazie a diversi finanziamenti nazionali e internazionali (INFN, MUR, ASI, Unione Europea). Il gruppo di ricerca, guidato da Lucio Pancheri, lavora in stretta collaborazione con TIFPA e varie sezioni INFN in Italia. L’obiettivo è adattare i processi CMOS nati per i sensori ottici delle fotocamere digitali, così da renderli adatti a rivelare particelle cariche (come i protoni) e raggi X.
I sensori sviluppati trovano impiego in contesti molto diversi tra loro, ma tutti di grande rilevanza scientifica e tecnologica:
Mentre i sensori CMOS per la luce visibile sono già comunissimi nei dispositivi elettronici di uso quotidiano, l’adattamento alle radiazioni ionizzanti richiede soluzioni specifiche. Rispetto ai sensori ibridi oggi in commercio, i dispositivi integrati sviluppati al DII offrono una risoluzione spaziale superiore, costi più contenuti, minori consumi energetici, assemblaggio semplificato.
Caratteristiche che li rendono una vera tecnologia abilitante in molti campi.
Negli anni la ricerca si è concretizzata in numerosi progetti, tra cui:
Il punto di forza di questi progetti è la capacità di integrare competenze diverse: microelettronica, fisica, ingegneria dei materiali, elettronica dei circuiti, elaborazione dati e medicina. Grazie a questo approccio interdisciplinare, nascono strumenti innovativi e perfettamente calibrati sulle esigenze della ricerca e delle applicazioni avanzate.
Un risultato che testimonia l’eccellenza del lavoro svolto è il premio ricevuto dal dott. Thomas Corradino, formatosi nel PhD in Materials, Mechatronics and Systems Engineering del DII. Nel 2024 ha ottenuto il Gatti Manfredi Radiation Instrumentation PhD Award della IEEE Nuclear and Plasma Science Society – Sezione Italiana, per la migliore tesi di dottorato nel campo della strumentazione per radiazioni.
Il percorso intrapreso dal DII dimostra come ricerca di base, collaborazione interdisciplinare e innovazione tecnologica possano tradursi in strumenti concreti al servizio della scienza, della medicina e dell’industria. I risultati ottenuti finora aprono la strada a nuove applicazioni sempre più avanzate, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza dell’universo, rendere più sicuri i viaggi spaziali, supportare la ricerca scientifica e offrire soluzioni innovative per la diagnosi e la cura dei pazienti.
Un impegno che conferma l’Università di Trento come punto di riferimento internazionale nello sviluppo di sensori di nuova generazione.
Le immagini mostrano: